lunedì 11 giugno 2012

IO, MONET E LE NINFEE

Ciao a tutti, non sono nemmeno 48 ore che è nato questo blog ed ho già modificato lo sfondo almeno una ventina di volte. E questa immagine si e questo carattere no; trascina questo e colora quell'altro. Si, non sono una persona semplice e sono soprattutto un po' indecisa. Infine ho scelto un'immagine delle ninfee di Monet. Perché Monet? Beh, i dipinti degli impressionisti mi hanno sempre "impressionato", per la visione sognante della realtà. Sin da quando ero un'adolescente, amavo Monet. Adoro i suoi accostamenti cromatici ed i soggetti scelti. Ho avuto la fortuna di visitare una sua bellissima mostra qualche tempo fa a Brescia; ad essere sincera, osservare i suoi dipinti da una così sottile distanza, ha destato in me grande emozione. Perché proprio le ninfee... Un po' di storia, innanzi tutto. Anzi, una favola. La leggenda narra di una ninfa che abitava vicino ad un lago; un bel giorno fu raggiunta da un raggio di sole innamoratosi perdutamente di lei. Ma lei non si sentiva all'altezza del raggio di sole, così scese in fondo al lago per cercare dell'oro ed offrirlo al suo amato. L'oro era però troppo pesante e fece sprofondare la ninfa nel fango, fino a ricoprirla. Soltanto le sue mani piene d'oro restarono sulla superficie dell'acqua. La ninfa così divenne un fiore, che si apre con l'arrivo del suo amato sole e si chiude non appena lui la lascia. Dal punto di vista botanico, le ninfee sono talvolta chiamate e/o confuse con i fiori di loto indiano che appartengono invece al genere Nelumbo; le piante del fior di loto sono utilizzate nella cucina asiatica e sacre all'Induismo ed al Buddhismo. Quindi le ninfee NON sono fiori di loto. Comunque, sono entrambe piante acquatiche che amo da un punto di vista simbolico: mentre le loro radici affondano nel fango, tutto il resto della pianta cresce in direzione della luce e, da questo incontro, nasce il fiore. Ecco, questa immagine è uno stimolo anche per la nostra vita quotidiana. Quando la vita ci riserva solo melma (e purtroppo succede), non bisogna arrendersi, perché perseguendo ciò che è positivo, ciò che ci illumina fisicamente, emotivamente e spiritualmente, non possiamo che sbocciare. Dal punto di vista fitoterapico, gli estratti di ninfea sono utilizzati per le proprietà ansiolitiche, calmanti e depurative del fegato; hanno una qualche influenza anche a livello pancreatico poiché, a quanto pare, riesce a ridurre i livelli di glicemia. Insomma, non mi confondete mai più il loto con la ninfea, ok? Buona calma serata...

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